La Cassazione si è pronunciata sul tema con la sentenza n.6386 del 2023. Ha espresso qual è l’onere probatorio a carico della struttura e/o del medico per essere esente da responsabilità. Nel farlo, innanzitutto, ha richiamato una sua stessa pronuncia (Cass. Sez. III, 4864/2021) ove stabiliva che “in applicazione dei principi sul riparto dell’onere probatorio in materia di responsabilità sanitaria, secondo cui spetta al paziente provare il nesso di causalità fra l’aggravamento della situazione patologica (o l’insorgenza di nuove patologie) e la condotta del sanitario, mentre alla struttura sanitaria compete la prova di aver adempiuto esattamente la prestazione o la prova della causa imprevedibile ed inevitabile dell’impossibilità dell’esatta esecuzione, con riferimento specifico alle infezioni nosocomiali, spetterà alla struttura provare: 1) di aver adottato tutte le cautele prescritte dalle vigenti normative e dalle leges artis, al fine di prevenire l’insorgenza di patologie infettive; 2) di dimostrare di aver applicato i protocolli di prevenzione delle infezioni nel caso specifico; di tal che la relativa fattispecie non integra un’ipotesi di responsabilità oggettiva”. Rilevano, ancora, nella determinazione della responsabilità della struttura sanitaria il criterio temporale (numero di giorni trascorsi dopo le dimissione dall’ospedale); il criterio topografico (insorgenza dell’infezione nel sito chirurgico interessato dall’intervento in assenza di patologie preesistenti e di cause sopravvenute eziologicamente rilevanti, da valutarsi secondo il criterio della c.d. “probabilità prevalente”; criterio clinico (verifica delle necessarie misure di prevenzioni era possibile adottare in ragione della specificità dell’infezione). A fronte della prova presuntiva della contrazione di infezione/i nosocomiali da parte del paziente/eredi, la struttura ospedaliera, secondo la Cassazione, dovrà dimostrare: 1. l’indicazione dei protocolli relativi alla disinfezione, disinfestazione e sterilizzazione di ambienti e materiali; 2. l’indicazione delle modalità di raccolta, lavaggio e disinfezione della biancheria; 3. l’indicazione delle forme di smaltimento dei rifiuti solidi e dei liquami; 4. le caratteristiche della mensa e degli strumenti di distribuzione di cibi e bevande; 5. le modalità di preparazione, conservazione ed uso dei disinfettanti; 6. la qualità dell’aria e degli impianti di condizionamento; 7. l’attivazione di un sistema di sorveglianza e di notifica; 8. l’indicazione dei criteri di controllo e di limitazione dell’accesso ai visitatori; 9. le procedure di controllo degli infortuni e delle malattie del personale e le profilassi vaccinali; 10. l’indicazione del rapporto numerico tra personale e degenti; 11. la sorveglianza basata sui dati microbiologici di laboratorio; 12. la redazione di un report da parte delle direzioni dei reparti da comunicare alle direzioni sanitarie al fine di monitorare i germi patogeni-sentinella; 13. l’indicazione dell’orario della effettiva esecuzione delle attività di prevenzione del rischio. La Cassazione si esprime anche sugli oneri soggettivi. Il dirigente apicale: avrà l’obbligo di indicare le regole cautelari da adottarsi ed il potere-dovere di sorveglianza e di verifica (riunioni periodiche/visite periodiche), al pari del CIO; Il direttore sanitario: quello di attuarle, di organizzare gli aspetti igienico e tecnico-sanitari, di vigilare sulle indicazioni fornite (art. 5 DEL D.P.R. 128/1069: obbligo di predisposizione di protocolli di sterilizzazione e sanificazione ambientale, gestione delle cartelle cliniche, vigilanza sui consensi informati); Il dirigente di struttura complessa (l’ex primario), esecutore finale dei protocolli e delle linee guida, dovrà collaborare con gli specialisti microbiologo, infettivologo, epidemiologo, igienista ed è responsabile per omessa assunzione di informazioni precise sulle iniziative di altri medici o per omessa denuncia delle eventuali carenze ai responsabili. Le infezioni nosocomiali rappresentano una percentuale importante di casi di malasanità e la Cassazione con la pronuncia in esame stabilisce delle regole importanti per il contenzioso.